Rendere Difficile il Facile attraverso l’inutile

Ovvero: le barche camminano, sono gli uomini che le rallentano ... Sabato ero a Talamone. Impaziente come un bambino di risalire sullo Snipe dopo lo stop invernale, per me, in fondo, neppure tanto lungo. Nel corso del weekend, ragionando a posteriori, ho maturato (o riscoperto) alcuni convincimenti che è buona regola tenere sempre presenti. Dunque. Sabato è previsto un bell'allenamento con altre barche ed Alessandro Testa, quale coach.

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Ovvero: le barche camminano, sono gli uomini che le rallentano …

Sabato ero a Talamone. Impaziente come un bambino di risalire sullo Snipe dopo lo stop invernale, per me, in fondo, neppure tanto lungo.

Nel corso del weekend, ragionando a posteriori, ho maturato (o riscoperto) alcuni convincimenti che è buona regola tenere sempre presenti.

Dunque. Sabato è previsto un bell’allenamento con altre barche ed Alessandro Testa, quale coach.

La mattina, già a colazione, discutiamo con i Prosperi di lunghezza degli stralli, posizione degli strozzatori, spingialbero, apertura delle crocette … Tutti argomenti che piacciono tanto ai velisti ed oggetto di discussioni infinite.

Nel corso della mattinata siamo stati tutti concentrati a mettere a posto la barca, pulire, lucidare … prendere tensiometro e cordella metrica. Sempre lì cadiamo! Non che non sia utile e necessario. Tuttavia non è così essenziale.

L’uscita di allenamento ha riportato tutti alla cruda realtà. Chi più e chi meno.

I micropercorsi, i giri di boa, le continue virate, le strambate ci ricordano che la vela è essenzialmente uno sport dove la precisione, la rapidità, la tempestività nelle manovre è essenziale.

Per far questo, sia noi uomini, sia la barca deve funzionare alla perfezione. Non ha senso comperare un bozzello ultraleggero ed iperscorrevole se il tangone non rientra rapidamente, infilandosi , durante la strambata, tra lo strallo e l’inferitura del fiocco!

Invece la barca o il piano di coperta che attrae di più non è quello più funzionale, ma quello più complesso e ricco di microregolazioni, più cerebrale e meno funzionale. Neurotics! Sono convinto che chi compra uno Snipe va subito a cercare su internet le tuning guides. Poi compra tensiomentro e cordella metrica, va sul sito a leggersi tutti gli articoli sulle centrature. Ai clinics le domande preferite sono su tensioni e rake … Pochi sono quelli che studiano i video sulle manovre. Pochissimi quelli che studiano come manovrano o portano la barca gli equipaggi di punta. E quando finiscono nella seconda pagina della classifica (ed anche abbastanza in fondo alla pagina), il motivo di tale debacle risiede nella barca che “non va” o in qualche segreto non svelato e di cui non sono a conoscenza.

L’allenamento è stato utile e impietoso. Una virata fatta bene richiede un certo rollio, una certa velocità di esecuzione, determinati movimenti. Tutto questo mix, che rende una virata una buona virata, cambia di continuo, a seconda del mutare delle condizioni di vento, di mare, delle situazioni tattiche. Anche un problema o un intoppo (come una cocca alla cima dello sparatangone) può essere risolto più o meno rapidamente. Sembra ovvio e naturale, ma nella realtà non è così per nessuno.

Si è visto chi andava a 2 all’ora, chi a 5, chi a 10. Anche chi pensava di andare a 100, perché faceva i giri attorno a chi andava a 2, non andava di certo a 100. “Da quella virata sei uscito lentissimo e non acceleravi – faceva giustamente notare Alessandro – Non ti riuscivi a liberare dalla copertura”.

Dopo l’allenamento di sabato, la regata di domenica l’ho vissuta in un’altra ottica. Scomponendola in tante fasi, mi sono accorto che c’è molto da lavorare su manovre, giri di boa, conduzione.

Dopo i due giorni di Talamone mi è venuta ancora più voglia di andare in barca e praticare questo sport complesso, ma che siamo noi a rendere inutilmente complesso. Dobbiamo ricordarci che prima di tutto è uno sport. Del resto fare una bella virata è come fare una bella curva in conduzione sugli sci, o come tirare una punizione ad aggirare la barriera. Beh, non è proprio così. E’ meglio … ci sono anche le centrature!

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